NDA o accordi di riservatezza. Brevi cenni

NDA o Accordi di riservatezza

Nella pratica contrattuale, soprattutto fra aziende che si accordano per concludere affari insieme, è frequente l’utilizzo di accordi di riservatezza che possono assumere svariate denominazioni: patti di non divulgazione, clausole di riservatezza, accordi di confidenzialità o, più propriamente, in inglese, “non disclosure agreement“ in quanto l’origine di tale strumento giuridico è anglosassone.

Quando però si parla di clausole di riservatezza, si tratta appunto di un singolo articolo contenuto all’interno di un testo contrattuale più ampio inerente ad esempio un rapporto di fornitura o di vendita; se invece parliamo di accordo di riservatezza, allora siamo in presenza di un contratto autonomo rispetto al contratto principale; questo accordi non sono stati tipizzati dal legislatore né dalla giurisprudenza e quindi si “costruiscono” in base alle necessità concrete delle parti.

l’impegno di riservatezza è uno strumento utilizzato in più ambiti: dal rapporto con il dipendente/collaboratore sino a finire alla negoziazione o fase precontrattuale di un contratto nell’ambito della quale le parti possono concludere accordi relativi alla gestione e trattamento delle informazioni apprese durante la trattativa, ovvero inserire clausole con cui si impegnano a non intraprendere trattative con altri soggetti.

Il carattere degli accordi di riservatezza in tale ambito è duplice: da un lato ribadiscono e chiariscono il dovere di buona fede riguardo all’aspetto della riservatezza e confidenzialità, dall’altro essi pongono a carico delle parti delle vere e proprie obbligazioni che sono funzionali alla prosecuzione delle trattative ed alla eventuale stipulazione dell’accordo commerciale.

Gli aspetti più importanti da considerare nella stesura di un impegno di segretezza sono i seguenti:

1. Scopo per cui si utilizza un impegno di riservatezza e soggetti dell’accordo

2. Indicazione di quali sono le informazioni da considerarsi riservate; è essenziale come i contraenti debbano individuare quali dati/informazioni devono essere considerati riservate e confidenziali onde evitare fraintendimenti che renderebbero meno efficace la tutela.

3. Obbligazioni nascenti dall’accordo: si tratta sia di un obbligo di custodia delle informazioni ovvero mantenerle riservate con la diligenza necessaria alla loro natura; di oblio della parte ricevente nel caso le trattative s’interrompano o cessino gli effetti del contratto anche principale, comportando ciò sia la restituzione di quanto ricevuto nel corso del rapporto, sia l’eliminazione dei dati e delle informazioni trasmesse, di non utilizzare le stesse informazioni riservate per altri scopi previa richiesta del concedente.

4. durata dell’accordo di riservatezza; ciò implica che le parti devono fissare anche una data entro cui la riservatezza resterà in vigore anche dopo la cessazione dell’accordo stesso.

5. Limiti all’obbligo di riservatezza. In generale infatti non esiste violazione qualora le informazioni ritenute riservate siano diventate di dominio pubblico non per colpa del ricevente.

6. Previsione di una penale in caso di inadempimento delle obbligazioni fissate nell’accordo,